Chiesa di Sant'Antonio Abate - Strada

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Si hanno notizie della chiesa a partire dal 1541, quando nella visita pastorale si dice che essa è proprietà della famiglia Lanzi, che vi fa spesso celebrare la messa.

 

Questa potente famiglia ghibellina era la proprietaria dell’adiacente castello delle Stanze, uno dei più importanti e ricchi della zona, lo stesso dove, probabilmente, sono stati alloggiati gli imperatori al loro passaggio da Trescore. Nel 1575 risulta deforme e da tempo è stata proibita la celebrazione, vi è anche un altare esterno ed anche un piccolo cimitero.

 

Si ordina di restaurarla secondo le disposizioni del Concilio di Trento e, difatti, nel 1594 risulta ben tenuta, ma lo stato di abbandono continua nei decenni successivi, anche perché l’unico reddito della chiesa era dato da due piante di moroni, che davano venti lire.

 

Nel 1693 il sacerdote Andrea Barboglio lascia per testamento il reddito di cento scudi per la celebrazione di messe. Nel 1750 fu ricostruita dalle fondamenta per volontà del notaio Cristino Barboglio. Bisogna arrivare alla visita del 1862 per sapere che ora è uno dei più belli in parrocchia.

 

Sottoposta ad un radicale restauro esterno ed interno nel 1985, la chiesa presenta le sue linee settecentesche molto luminose. La pala dell’altare maggiore con il santo titolare è di ignoto del secolo XVIII, come gli ovali sulle pareti. Nella volta dell’abside un affresco di buona fattura rappresenta un barbuto Dio Padre.

 

All’esterno della chiesa è visibile una delle prime fontane pubbliche, collocata nel 1840, in occasione della costruzione del primo acquedotto di Trescore.